lunedì 14 maggio 2018

Da idolo del calcio a “terrorista”: al-Sisi contro Abutrika





Da idolo sportivo a presunto terrorista: è quanto ieri ha appreso la leggenda calcistica egiziana Mohammed Abutrika. Ieri una corte penale del Cairo ha reinserito l’ex calciatore in una lista di oltre 1.500 persone accusate di terrorismo perché avrebbe finanziato i Fratelli Musulmani (organizzazione terroristica in Egitto dal 2013) e ne ha pertanto congelato i suoi beni.
La decisione del tribunale non avrà colto di sorpreso l’ex centrocampista dell’al-Ahly e della nazionale: i suoi problemi con le autorità egiziane risalgono già al maggio del 2015quando una commissione di inchiesta che indagava su alcuni membri della Fratellanza confiscò i beni della compagnia turistica Ashad Tours che era stata co-fondata da lui due anni prima. Nel gennaio del 2017 il suo nome fu poi inserito in una lista di terroristi (decisione a cui poi si è appellato con successo). Che i suoi rapporti con il regime di al-Sisi non siano affatto buoni (è un eufemismo) è dimostrato dal fatto che vive ormai da alcuni anni in esilio nel Qatar consapevole che in patria rischia di essere arrestato.
“Per la seconda volta siamo sorpresi che il mio assistito venga inserito in una lista del terrorismo – ha dichiarato il suo avvocato Mohammed Osman assicurando che farà ricorso in appello. “ Siamo venuti a conoscenza della notizia tramite i media e procederemo con tutte le azioni legali necessarie per far implementare due precedenti sentenze che rimuovono il suo nome da quella lista” . Una lista che vede nomi importanti: tra questi i figli del deposto presidente islamista Morsi, Osama e sua sorella Shaimaa, ma anche l’ex presidente del parlamento Saad al-Katani ed ex ministeri del governo.
Il 39enne Abutrika è stata una vera e propria leggenda del calcio in Egitto: basti pensare che erano soprannominato lo “Zidane egiziano” perché ricordava in certe movenze il fuoriclasse franco-algerino. Non solo: con lui la nazionale ha vinto 2 Coppe d’Africa (2006 e 2008) ed è stato eletto miglior giocatore del continente africano 4 volte (2006, 2008, 2012 e 2013). Un idolo anche per il connazionale ed “eroe nazionale” Mohammed Salah, stella del Liverpool finalista di Champion’s League e serio candidato alla conquista del prossimo Pallone D’Oro. Salah, che quest’anno ha vinto anche lui il premio di miglior giocatore d’Africa, ha spesso detto che Abutrika ha influenzato profondamente la sua vita e la sua carriera. In un post di cinque anni fa, l’attaccante del Reds scrisse “Sono stato fortunato a giocare con te, ho imparato così tanto che ora non possono immaginare di giocare senza di te. Ti auguro il meglio per la tua prossima tappa”.
Ma “nemici” di al-Sisi sono tutte le voci che sono contrarie alla narrazione ufficiale. A pagare un prezzo salato della repressione del regime sono anche i giornalisti. Intervistata da al-Jazeera, Sophie Anmuth, ricercatrice per il Medio Oriente per Reporter senza frontiere, ha detto che l’attacco del governo ai media sta diventando sempre peggiore: “Se confrontata con l’anno scorso, la censura è aumentata, il controllo delle informazioni si fa maggiore”. Secondo quanto ha riferito Anumuth ad al-Jazeera, soltanto nei sei mesi che hanno preceduto le presidenziali di marzo sono stati arrestati 20 giornalisti. L’obiettivo, denunciano le organizzazioni dei diritti umani, era chiaro: silenziare il dissenso in vista delle elezioni.
Del resto a febbraio un ufficiale giudiziario egiziano aveva esortato pubblicamente ad intervenire contro i media che “danneggiano gli interessi nazionali diffondendo false notizie”. Lo stesso al-Sisi aveva annunciato che gli operatori dell’informazione che parlano contro l’esercito o la polizia compiono “alto tradimento”. Le minacce in Egitto non sono solo parole: tra maggio del 2017 e febbraio 2018 almeno 496 siti web sono stati chiusi(dati della Freedom of Thought and Expression Law Firm – Afte). Secondo i dati di Reporter senza Frontiere al momento almeno 32 giornalisti sono detenuti in Egitto. Di questi, 22 sono in carcere senza che sia stata presentata alcuna accusa formale.

Nessun commento:

Posta un commento