venerdì 1 settembre 2017

Il mix micidiale di uragani e petrolio - Maria Rita D'Orsogna




Air pollution is one of the unseen dangers of the storm
Elena Craft, Environmental Defense Fund
.
In questi giorni Houston ha davvero molti problemi, l’uragano Harvey ha allagato varie parti della città, ed è emergenza un po’ ovunque, specie per le persone più fragili. Le immagini delle persone della casa di riposo sott’acquasono state tristi da guardare e la domanda è sempre: possibile che non ci si poteva arrivare preparati?
Ma in altre parti della città c’è un altro problema. È la puzzaPuzza di roba chimica che arriva dalle raffinerie della petrol-città d’America per eccellenza. Puzza di petrolio. Puzza di idrogeno solforato.

E con l’odore nauseabondo arrivano mal di testa, nausea, irritazioni al naso e alla gola, attacchi di asma e mal di cuore. Siamo nelle comunità accanto alle raffineriead East Houston e nessuno può scappare perché non c’è posto dove scappare. L’acqua è dappertutto e in alcune aree arriva a un metro e mezzo. Chi vive in queste zone è costretto a respirare rifiuti oltre che ad avere l’acqua alla gola. Anzi, ci sono ordini da parte della città di restare chiusi in casa!
Per capire la portata del’evento basti pensare che il 25 per cento di tutto il petrolio Usa viene da qui, come pure il 40 per cento dei materiali chimici usati per l’agricoltura, come i fertilizzanti, il 44 per cento dell’etilene e il 50 per cento del combustibile aereo.
La Shell, la Exxon, Phillips 66, la Marathon, la Petrobras, Flint Hills, Valero, Citgo, hanno tutte chiuso. E di solito quando si chiude, specie in condizioni di emergenza, si emettono sostanze tossiche in atmosfera in quantità superiore alla norma, anche rispetto a quanto previsto dalle leggi. Qui ci sono raffinerie a non finire, tutte chiuse per emergenza.

Chi vive li lo sa. La gente racconta di colonne nere di fumi tossici visibili dalle raffinerie. La puzza sa di gomma bruciata e di sostanze metalliche. Il gruppo Environment Texas calcola che circa mezzo milioni di chilogrammi di sostanze tossiche siano state rilasciate in atmosfera. 
In realtà scienziati e ambientalisti avevano già da molto tempo predetto il mix micidiale di uragani e petrolio.
E le persone comuni che vivono qui? Le comunità svantaggiate? Ovunque è così: la povertà economica spesso si trasforma anche in povertà della qualità della vita, in questo caso ambientale.
Morale della favola? I petrolieri hanno causato i cambiamenti climatici. L’uragano Harvey potrebbe o non potrebbe essere stato causato dai cambiamenti climatici, anche se è noto che una delle conseguenze dei cambiamenti climatici è l’intensificazione degli eventi “estremi”. L’uragano colpisce il cuore dell’America petrolifera.
Chi paga il prezzo è sempre il cittadino comune.

Nessun commento:

Posta un commento