martedì 10 novembre 2015

la classe non è acqua

Si è rasato a zero e ha indossato una cuffia per parlare alla squadra nello spogliatoio: così un allenatore della squadra dilettantistica Mario Bettinzoli Calcio di Brescia - che non vuole essere citato perché "in questi casi contano le azioni e il messaggio che danno, non chi le fa" - ha deciso di esprimere concretamente la propria solidarietà a uno dei suoi atleti, un bambino di 11 anni che soffre di alopecia areata e in pochi giorni ha perso tutti i capelli.

"Ho voluto farlo sentire meno diverso dagli altri perché mi sono reso conto che questa sua condizione gli crea problemi di interazione con i coetanei, a scuola e sul campo da calcio - spiega il mister - Ci pensavo da un po', da quando la madre del bambino mi ha spiegato la situazione medica, ma non sapevo esattamente come dimostrargli la mia vicinanza. Si tratta ovviamente di un periodo molto delicato per lui e avevo qualche dubbio su come muovermi".

La decisione è maturata durante la fase di riscaldamento di una partita disputata dal Mario Bettinzoli Calcio: "I bambini dell'altra squadra hanno iniziato a prenderlo in giro, chiamandolo 'pelato', lui è scoppiato in lacrime e mi ha detto che non se la sentiva più di scendere in campo - racconta l'allenatore - Sono riuscito a convincerlo e dopo il match sono andato dal parrucchiere. Mi sono fatto rasare i capelli per avere lo stesso aspetto che ha lui e al successivo incontro con la squadra mi sono presentato indossando una cuffia, proprio come fa il bambino. Ho spiegato loro le ragioni del mio gesto, poi ci siamo tolti entrambi le cuffie e siamo entrati in campo".

Il gesto dell'allenatore ha colpito molto i calciatori: "Non escludo che già al prossimo allenamento troverò altri bambini completamente rasati - conclude il mister - Ho spiegato loro che i rapporti che si creano all'interno di una squadra sono tra i più forti in assoluto e che i miei migliori amici sono tuttora quelli che giocavano a calcio con me quand'ero bambino. Penso vorranno dimostrare anche loro la loro vicinanza al compagno".


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