venerdì 11 settembre 2015

Era una fredda sera dell’inverno del 1941, la commovente storia di Fido



Era una fredda sera dell'inverno 1941 quando Carlo Soriani sentì un guaito.... L'operaio stava tornando da San Lorenzo alla sua casa nella frazione di Luco quando nel greto di un torrente trovò un cucciolo ferito. Lo portò a casa e divenne il suo cucciolo. Il piccolo cagnolino Fido non era bravo a caccia e non sapeva neppure fare la guardia, ma ogni mattina alle 5,30 svegliava il padrone per accompagnarlo alla corriera, poi lo salutava e faceva ritorno a casa. Aspettava paziente per tutto il giorno che arrivasse la sera per ritornare lì, in piazza, ad attendere l'arrivo il padrone. Alcune volte Carlo Soriani per fargli uno scherzo, non scendeva dalla corriera. Fido, dopo qualche minuto, correva a cercarlo e lo trovava lì, nascosto dietro un sedile. Tutto questo durò due anni, fino alla sera del 30 dicembre, quando le bombe distrussero la fabbrica dove lavorava Soriani.
Fido, come sempre fedele al suo appuntamento, era lì ad aspettare anche quella sera. Gli operai scesero in silenzio, con facce pallide... Fido esaminò uno ad uno tutti i viaggiatori poi saltò sulla corriera e invano cercò fra i sedili Carlo Soriani. Tornò a casa da solo e la famiglia Soriani capì che Carlo non sarebbe più tornato.
Da quel giorno, nella piazzetta di Luco, tutti cominciarono a notare questo cane che aspettava.... Da allora, puntualmente, ripeté ogni pomeriggio per quasi quattordici anni questo suo viaggio da casa alla piazza. Il giorno lo passava sul cocuzzolo davanti a casa, con il naso in su, rivolto verso Borgo San Lorenzo. Anche negli ultimi anni di vita, quando le zampe non lo sorreggevano più, con gli occhi annebbiati, le orecchie ciondoloni, era sempre lì ad aspettare.
Il sindaco di Borgo ordinò che Fido fosse esentato dalla tassa sui cani e che potesse circolare liberamente senza museruola. Il 9 novembre 1957 il cane venne premiato con una medaglia d'oro, durante una cerimonia in Comune. L'annuncio della sua morte - avvenuta l'8 giugno 1958 - venne data da "La Nazione" a quattro colonne: "Fido è morto. Sarà sepolto all'esterno del piccolo cimitero di Luco di Mugello dove riposano le spoglie del suo padrone". "Fido è stato trovato morto sul ciglio di un podere ieri alle sedici, poco lontano dalla sua casa di Luco di Mugello. La scoperta l'hanno fatta due ragazzini che tornavano da scuola. Lo hanno riconosciuto subito e sono corsi a dare la notizia alla signora Soriani, che è scoppiata in lacrime. In breve, gli abitanti del borgo erano radunati quasi al completo intorno al povero corpicino inerte, semi nascosto dall'erba alta". Pochi mesi dopo fu inaugurato il monumento, opera dello scultore Salvatore Cipolla.
Ora il monumento di Fido è davanti al municipio di Borgo San Lorenzo, proprio sotto la lapide che ricorda il "conte Francesco Pecori Giraldi/colonnello della Milizia Toscana". 
È un cane in bronzo che guarda in alto e sembra annusare l'aria, per riconoscere l'odore del suo padrone. "A Fido, esempio di fedeltà".
QUI IL MONUMENTO E ALCUNE IMMAGINI DELLA STORIA DI FIDO:
http://www.repubblica.it/…/ga…/cronaca/monumento-fido/1.html

Il bastardino toscano, bianco con macchie nere, con l'arrivo del "collega" giapponese sugli schermi, forse verrà chiamato "l'Hachiko italiano", ma non tutti sanno che Fido già era famoso quando ancora era in vita, con i settimanali che gli dedicavano le copertine. La Domenica del Corriere, Gente e Grand Hotel fra il 1957 ed il 1958 fecero commuovere milioni di italiani con "la storia della fedeltà di un cane".

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