domenica 22 giugno 2014

Olocausto animale e ideologia del dominio - Francesco Paniè

La mia ribellione parte da un rifiuto dell’ideologia del dominio, che pervade e invade gli anfratti del nostro vivere sociale a tutti i livelli. A partire dal più visibile e lampante, e però tanto difficile da mettere a fuoco per i nostri occhi spenti: il livello del rapporto uomo-animale. Solo nel momento in cui prenderemo atto che le relazioni di potere, la schiavitù, il razzismo, il sessismo, l’omofobia, la ghettizzazione di ogni devianza originano dalle pratiche di sfruttamento animale, solo allora potremo agire con radicalità. La volontà di combattere un sistema violento con le armi dell’astensione da una parte, della sensibilizzazione culturale dall’altra, è il faro di questa pacifica insurrezione. La liberazione dell’essere umano passa per quella degli animali, ne è diretta conseguenza. Abolendo i macelli aboliremo i campi di sterminio, abrogando la domesticazione coatta negli allevamenti perderà di senso anche la schiavitù, bloccando la sperimentazione animale cadranno le basi per la legittimazione della tortura. L’olocausto può finire se tutti, uno dopo l’altro, saremo in grado di ribellarci.
da qui

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