mercoledì 11 giugno 2014

Conservare frutta e verdura in frigorifero, a volte è peggio

I prodotti freschi, raccolti dall’orto o dal frutteto, ma anche quelli acquistati al mercato, vanno incontro ad un naturale processo che li porta a degradarsi, in tempi che possono essere diversi per specie e varietà. Se non consumati subito quindi è necessario mettere in atto delle strategie che li mantengano “freschi” il più a lungo possibile.
Ma cosa succede a un ortaggio o a un frutto una volta raccolto? Continua a vivere! Un complesso di processi biochimici infatti, senza che ce ne accorgiamo, lavora alacremente consentendo ai tessuti di respirare e produrre energia. Questo comporta non solo un’alterazione nell’aspetto e nella consistenza dei tessuti, ma anche una perdita del valore nutrizionale, varia il contenuto vitaminico, in particolare i gruppi C, A e B, zuccherino e proteico.
Lo strumento più efficace per rallentare il processo di senescenza di ortaggi e frutta è senza dubbio il controllo della temperatura, che a casa nostra si chiama frigorifero.
Il freddo è così importante perché rallenta i processi biochimici vitali permettendoci di posticipare il suo invecchiamento.
Attenzione però, a volte serve trovare un buon compromesso tra la durata del prodotto e la sua qualità, perché non tutti i prodotti freschi vengono agevolati dalla conservazione in frigorifero, alcuni addirittura ne possono venir danneggiati.
Ecco allora la lista di ortaggi e frutti che per la loro conservazione non conviene o non serve riporre in frigorifero:
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