venerdì 7 dicembre 2012

i commerci di Harlan

Era la fine di gennaio quando la scoperta dell'arrivo nel nostro Paese di 900 scimmie provenienti da Cina e Mauritius, divise in lotti da 156 esemplari e avviate alla vivisezione, scatenava sdegno e opposizioni. Ne era destinataria Harlan, multinazionale dell'allevamento e della compravendita di animali per i laboratori, nei cui confronti l'associazione Freccia 45 ha lanciato una raccolta firme che in pochi giorni ha registrato l'adesione di quasi dodicimila persone.

L'obiettivo è chiedere formalmente al Ministero della Salute, Dipartimento della Sanità Pubblica, di non rinnovare a 
Harlan l'annuale autorizzazione a importare specie da destinare ai test. Ma la protesta non è solo italiana; in tutta Europa infatti si manifesta contro questa mega azienda statunitense, fondata a Indianapolis  nel 1931 da Howard P. Harlan e portata avanti da suo figlio, per poi trasformarsi in un gruppo ramificato nei quattro continenti che fornisce agli stabulari della sperimentazione cani, conigli, ratti, topi, criceti, gerbilli, macachi, allevati o acquistati in Stati dove certe specie si prelevano anche in natura. Per contestarne le attività, solo nel 2012 a Udine e Correzzana (in Italia Harlan ha tre sedi fra Lombardia e Friuli: a Correzzana, Bresso e San Pietro al Natisone) si sono svolte tre affollate manifestazioni, altre due hanno avuto eccezionalmente luogo nella rigida Svizzera, mentre i prossimi dissensi popolari sono previsti a Gannat, Francia, il 19 gennaio 2013, e a Brighton, Gran Bretagna, il 9 marzo…

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