venerdì 28 settembre 2012

Il mais ogm provoca il cancro?


Ogm cancerogeni? È quanto afferma un team di ricerca dell’Università di Caen, che in uno studio recentemente pubblicato mette sotto accusa due prodotti targati Monsanto: un certo tipo di mais ogm, la variante NK603, e l’erbicida Roundup. Secondo gli studiosi, topi nutriti per tutta la vita con questi prodotti avrebbero sviluppato, rispetto a cavie alimentate altrimenti, squilibri ormonali, un’alta incidenza di tumori e danni a fegato e reni. L’autore principale della ricerca, Gilles-Eric Séralini, ha dichiarato che gli esperimenti condotti dal suo team hanno preso in considerazione tre gruppi di topi. Il primo è stato nutrito con mais NK603, un granoturco geneticamente modificato per resistere a uno degli erbicidi più usati al mondo, il Roundup, coltivato in più del 50% delle piantagioni statunitensi; al secondo gruppo è stata somministrata acqua contenente Roundup; il terzo è stato alimentato seguendo una dieta standard.
TUMORI AL SENO - Nei primi due casi, afferma Séralini, i ratti hanno sviluppato tumori alla mammella e gravi danni a organi interni. La notizia ha subito riacceso le polemiche sugli ogm, un argomento ancora poco compreso, e uno loro storico oppositore, l’eurodeputato Jose Bové, ha dichiarato: «Quando le imprese hanno detto che non c’erano rischi per la salute, hanno mentito. Tutte le valutazioni fatte finora sugli ogm devono essere riviste alla luce di questi nuovi studi, che mostrano quanto gli ogm siano pericolosi per la salute umana». Ma non si è fatta attendere nemmeno la risposta della comunità scientifica, che giudica il lavoro di Séralini privo di fondamento scientifico, e lo smonta pezzo per pezzo. Lo scienziato francese dichiara che si sono ammalati di più i ratti "trattati"? Secondo Tom Sanders, responsabile della sezione di nutrizionistica al King's College di Londra, la razza di topi utilizzata per la ricerca sviluppa più facilmente e frequentemente di altre tumori alla mammella, specialmente se le cavie vengono alimentate con quantità di cibo illimitate, o con mais contaminato da un fungo noto per causare nei topi squilibri ormonali. L’assenza di dati sulla quantità di cibo ingerito dalle cavie e la mancanza di test per verificare la presenza del fungo in questione inficerebbero la ricerca…




La Russia ha sospeso l'importazione di mais geneticamente modificato, commercializzato dalla colosso dell'agroalimentare Monsanto, dopo la pubblicazione di uno studio choc sulla tossicità del mais Ogm di tipo NK603.
LA REPLICA - L'equipe di Gilles-Eric Séralini, professore di biologia molecolare all'Università di Caen in Francia, ha realizzato un allarmante studio che rileva come i ratti nutriti con mais geneticamente modificato siano più soggetti ai tumori o a gravi malattie. Morale, in Russia hanno deciso di correre ai ripari. «Finché non riceveremo una piena informazione sul caso, l'importazione e la vendita di mais NK603 geneticamente modificato sono temporaneamente sospese», si legge in un comunicato. Dalla Monsanto invece minimizzano e insinuano il dubbio che la sospensione dell'import sia più di natura commerciale che sanitaria: «La Russia è un grande esportatore di cereali. L'impatto sulle nostre vendite di questa decisione sarà minimo».
MAIS E PESTICIDI - Lo studio si è concentrato su due prodotti specifici: il mais Nk 603 e l'erbicida Roundup. Entrambi sono prodotti dalla Monsanto,. L'esperimento è stato condotto su 200 ratti divisi in tre diversi gruppi: il primo alimentato con il Nk 603 trattato con il Roundup, il secondo alimentato con il mais Ogm ma escludendo il potente erbicida, il terzo alimentato con mais non Ogm e non trattato. «La mortalità è molto più rapida e forte nel caso del consumo di entrambi i prodotti di Monsanto» ha affermato Séralini al Nouvel Observateur, la rivista francese che pubblicato lo studio. La ricerca però è stata duramente criticata perché i ricercatori francesi che l'hanno condotta hanno rifiutato la verifica dei risultati da parte dell'Efsa, l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare. Gli scienziati dell'Università di Caen hanno sostenuto che l'Efsa non è imparziale dato che ha già approvato il mais ogm. E da parte della comunità accademica è arrivato il sostegno e l'invito a eseguire ulteriori approfondimenti. Ma altri istituti europei e statunitensi hanno messo in discussione la validità dello studio, sotto il profilo dell'ampiezza del campione e della completezza dei dati…

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