mercoledì 9 maggio 2012

Antropocene


Le grandi foreste incontaminate saranno sempre più simili a giardinetti e parchi turistici? E' quanto lasciano intendere gli scienziati riunitisi a Londra marzo 2012, mettendoci in guardia sull'avvento di una nuova civiltà - l'Antropocene ossia "un mondo rimodellato dall'uomo" - in parte causata da una ostinata tendenza a artificializzare i paesaggi forestali rendendoli grandi giardini domestici per uso commerciale, e minacciando biodiversità vegetale e animale.
"La manipolazione dei sistemi viventi da parte dell'uomo non è una novità. Ma ciò che sta accadendo ora, cosa è davvero senza precedenti. L'Antropocene è la scala e l'intensità della nostra manipolazione", ha spiegato nel corso della conferenza Sandra Diaz, docente presso dell'Università Nazionale di Córdoba in Argentina. La confereza, evento chiave in preparazione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio +20) che si terrà in Brasile questo mese di giugno.
Circa il 70% della superficie del pianeta libera dai ghiacci mostra significative tracce dell'intervento umano. Una buona parte di quella superficie è occupato da paesaggi addomesticati, con specie animali e vegetali accuratamente selezionate sulla base di criteri economici e produttivi. Come gli allevamenti di bestiame e le piantagioni di soia che occupano gran parte del paesaggio del Brasile.
"Il paesaggio addomesticato è quello che più massimizza l'omogeneità e la crescita rapida degli organismi che usiamo. E' anche un paesaggio privo di competitori e predatori - spiega la Diaz - In questo modo l'effetto della selezione risulta molto diversa da quella che abbiamo conosciuto nella storia dell'evoluzione e che ha forgiato la maggior parte delle specie che vivono oggi sulla terra"...

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