lunedì 30 gennaio 2012

Una società mineraria brasiliana vince il Nobel della vergogna

Dopo 21 giorni di serrata disputa, il colosso minerario brasiliano Vale nel fine settimana appena trascorso ha vinto il Public Eye Award, il riconoscimento per la peggior impresa del pianeta in ambito ambientale e dei diritti umani assegnato ogni anno con il voto della società civile mondiale dalle organizzazioni Greenpeace Svizzera e Berne Declaration durante il Forum economico mondiale (Wef) di Davos.
Per quello che viene anche definito il “Nobel della vergogna”, la Vale se l’è dovuta vedere con Barclays, Freeport, Samsung, Syngenta e Tepco. Sembra che nei giorni che hanno preceduto la decisione ci sia stato un acceso testa a testa tra la Vale e la giapponese Tepco, candidata per il disastro nucleare di Fukushima: la prima si è imposta con 25.041 voti. Il fatto di essere presente in 38 paesi, con numerosi conflitti ambientali e sociali pendenti, ha ampliato il numero dei votanti: l’ingresso della Vale, nel 2010, nel consorzio Norte Energia, responsabile per la costruzione dell’idroelettrica Belo Monte sul fiume Xingu, nello stato settentrionale amazzonico brasiliano del Pará, è stato considerato dagli organizzatori il fattore determinante per il suo ingresso tra le finaliste.

“Per migliaia di persone, in Brasile e nel mondo, che soffrono degli abusi di questa multinazionale, che sono stati sfrattati, hanno perso le case e le terre, che hanno visto familiari e amici uccisi tra i binari della ferrovia Carajás, che sono oggetto di persecuzione politica, che sono stati minacciati da sicari e uomini armati, che si sono ammalati, hanno visto figli e bambini sfruttati, sono stati licenziati o lavorano in pessime condizioni e subiscono tante altre conseguenze, concedere alla Vale il riconoscimento di peggiore società del pianeta è molto di più che vincere un premio. E’ la possibilità di mostrare agli occhi del mondo le loro sofferenze e attrarre centinaia di nuovi attori e forze nella lotta per i loro diritti e contro gli eccessi commessi dalla società” hanno dichiarato gli organismi che hanno presentato la candidatura.

Il premio è stato consegnato a Davos alla presenza del Nobel per l’economia statunitense Joseph Stiglitz.

2 commenti:

  1. oggi su Repubblica on line ci sono le immagini dell'avanzata del cemento e dell'asfalto in Lombardia (cioè qui a casa mia), e fanno spavento - ma io ho provato a parlarne, e ho finito per fare la figura dell'imbecille. "Ma ce ne è ancora tanto, di verde e di bosco! Vai giù di qui e su per di là, c'è la pista ciclabile, c'è il percorso vita". E la cosa più triste ancora è vedere come si è ridotta la mia Parma...
    Le notizie che arrivano dall'Africa e questa che riporti qui fanno davvero paura, ma del resto basta guardarsi in giro per capire che siamo davvero sull'orlo della catastrofe. (adesso, ci siamo giocati anche l'isola del Giglio...)

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  2. l'orlo della catastrofe può essere inteso in due modi, o siamo dentro la catastrofe e guardiamo fuori, o siamo fuori e guardiamo per capire che potrebbe succedere.

    temo la prima.

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