venerdì 9 dicembre 2011

Gaston

Ero a Praga la settimana prima dell'alluvione e mi sono ricordato di Gaston - francesco



A seal which made a bid for freedom when Prague zoo was flooded, has died after being recaptured more than 120 kilometres away in Germany.
The seal, Gaston, who was 12 years old, died as he was being transported back to Prague, where he was to have been re-united with his mate, Julie, and two-month-old son, Melon.
The director of the Prague zoo, Petr Fejk, said his death could have been due to shock, exhaustion, or internal injuries.
Gaston was pursued along his five-day journey down the flooded Vltava and Elbe rivers by animal handlers in helicopters and boats.
He was finally captured just north of Dresden…

L'INTREPIDO Gaston, in quanto foca, foca, ha cercato di mettere a frutto l'onda rabbiosa della Moldava prendendo il largo dallo zoo di Praga e puntando diritto verso il Nord, laddove i suoi baffi intuivano il mare. Essendo la Mitteleuropa diventata una sola immensa fiumara, lo hanno ritrovato cinque giorni dopo nell'Elba, in acque tedesche, che arrancava smarrito.

Si ignora se sia stato lo stress da vastità, le porcherie chimiche che inzuppavano la piena, qualche lesione interna patita durante lo scardinamento della sua prigione. Fatto sta che Gaston è morto prima ancora di tornare a Praga, mentre mezzo paese già lo aspettava in festa, come un Mosé salvato dalle acque…
…Per capire Gaston non ci serve la filosofia, ci basta il racconto. Lo squasso d'acqua che arriva e stronca il collega elefante e perfino il collega ippopotamo, e invece solleva Gaston come una palla veloce e lo fa schizzare lontano. Il disorientamento (ah, la libertà, che pericoloso affare sa essere!), il riordinarsi veloce dei neuroni e dei muscoli attorno a un progetto di salvezza, l'intuizione di un qualche mare con qualche pesce da qualche parte, il viaggio a cercare vita magari più perigliosa, magari più divertente.

Si tifa per Gaston perché si tifa per la luce e per il respiro, per l'approdo riposante e per lo stomaco pieno, per la pienezza ammirevole dell'essere vivi. La foca, poi, è una specie di parente acquatico del cane, ha la stessa balordaggine giocosa, lo stesso muso vibratile, abbaia perfino. Poco importa sapere se sia pensierosa alla nostra maniera, elaboratrice di strategie o collezionista di esperienze: se la vediamo reggere un urto bio-cida come quello di un'alluvione, cercare di trasformarlo in viaggio e in sopravvivenza, non possiamo non riconoscerci in lei, partecipare alle sorti del suo naufragio, credere che ci rappresenti, che sia caduta dalla nostra stessa barca.

Il lutto praghese per la morte di Gaston è perfettamente lecito, non leva niente al lutto per le vittime umane e anzi aggiunge, a quelle perdite, un suggello più generale, quello della ferita che il disastro ambientale infligge, appunto, a tutto l'ambiente, a tutto il vivo nel quale viviamo…

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